Psicoterapia integrativa

In questo articolo vengono riassunti gli elementi cardine della Psicoterapia Integrativa ponendo il focus su alcune specifiche relative al trattamento.

La premessa centrale nella pratica della Psicoterapia Integrativa è il concetto di una relazione terapeutica interpersonale fondata sul contatto.

Indagine, Sintonizzazione e Coinvolgimento costituiscono i metodi di una psicoterapia basata sulla relazione e orientata al contatto.

Il termine Integrativo nel nostro approccio si riferisce al processo di Integrazione della personalità. La meta è aiutare i clienti a divenire consapevoli dei propri aspetti fissati o frammentati per sviluppare un senso di sé che diminuisca il bisogno dei meccanismi di difesa e volga ad ingaggiarsi nuovamente nel mondo e nelle relazioni con pieno Contatto.

E’ il processo di REALIZZARE L’INTEREZZA prendendo gli aspetti negati, inconsapevoli, irrisolti dell’Io e fare di loro parte di un sé coeso (Erskine e Trautman, 1993).

Il senso del Sé del paziente e il senso della relazione terapeutica che sviluppa sono cruciali per il processo di integrazione e di interezza, particolarmente quando ci sono stati specifici traumi di frammentazione nella sua vita e quando aspetti del sé sono stati negati o annullati a causa di ripetuti fallimenti di Contatto nella relazione. La terapia ha lo scopo di creare un’esperienza di “sentimenti connessi ininterrotti”. (Erskine, 1991, 1993, 1994)

I METODI DI CONTATTO NELLA RELAZIONE

A. INDAGINE
L’indagine comincia con l’assunto che il terapeuta non conosca nulla dell’esperienza del cliente e pertanto deve continuamente arrivare a capire il significato soggettivo del comportamento del paziente e il suo processo intrapsichico.
Attraverso una rispettosa esplorazione dell’esperienza fenomenologica del paziente questi diventa progressivamente consapevole dei propri Bisogni Relazionali dei suoi sentimenti e comportamenti attuali e arcaici.
Il processo dell’indagine è importante almeno quanto il contenuto. Un’indagine empatica procede con domande a proposito di ciò che il paziente sta provando, di come vive le sue esperienze di sé e degli altri (incluso il terapeuta) e quali significati e conclusioni tragga da tutto questo. Attraverso “domande sensibili” il cliente rivelerà fantasie precedentemente represse e dinamiche intrapsichiche fuori dalla consapevolezza: le esperienze che nel passato furono necessariamente escluse dalla consapevolezza possono di nuovo essere ricordate nel contesto di una relazione terapeutica coinvolgente. Un’indagine rispettosa sul processo difensivo del cliente – i suoi sistemi di sopravvivenza- rivela il suo stile unico nel risolvere le interruzioni nella relazione.
Essere vulnerabile significa essere consapevole dei Bisogni Relazionali ed essere aperto senza difese alla risposta dell’altro a quei bisogni.
Alla presenza di un terapeuta sintonizzato, coinvolto, consapevole, che può rispondere a quei bisogni di relazione, il paziente proverà un più forte senso di sé e di sé nelle relazioni. Il benessere psicologico è ottenuto attraverso il Contatto pieno, interpersonale ed intrapsichico. Ogni dinamica difensiva ha funzioni uniche intrapsichiche di procurare identità, stabilità, continuità e integrità: è essenziale che il terapeuta comprenda il bisogno unico di ogni paziente di una persona stabilizzante, convalidante, riparativa che assuma alcune delle funzioni della relazione che il paziente si sforza di maneggiare da solo.

B. SINTONIZZAZIONE

E’ l’arte di un terapeuta data da rispetto, senso di sicurezza, richiamo delle proprie esperienze negative e gestione delle mancanze terapeutiche. Presuppone assumere il quadro di riferimento dell’altro.

La sintonizzazione si compone di due parti: l’empatia e la sua comunicazione all’altro.
E’ l’esperienza di essere metaforicamente nella pelle dell’altro.
La sintonizzazione efficace richiede anche che il terapeuta rimanga simultaneamente cosciente del confine tra cliente e terapeuta, così come dei suoi propri processi interiori. E’ facilitata dalla capacità del terapeuta di anticipare e osservare gli effetti del proprio comportamento sul paziente e decentrare l’attenzione dalla propria esperienza, estendendo il focus al processo dell’altro. E’ come se il terapeuta si muovesse gentilmente attraverso le difese che hanno evitato la consapevolezza del fallimento delle relazioni con i bisogni e i sentimenti correlati. Le parole, e i movimenti facciali e corporei atti a comunicare l’empatia porranno il fondamento per riparare gli errori che sono accaduti nelle precedenti relazioni.

– sintonizzazione ritmica: consiste prendere il tempo e la cadenza che meglio facilitano il processo elaborativo del paziente. In presenza di un’emozione intensa l’uso della percezione e della coscienza può essere più lento (es. vergogna: diniego, retroflessione della rabbia, tristezza di come si è, paura del rifiuto…)

– sintonizzazione affettiva: essere disponibili ad essere emozionalmente sollecitati e rispondere con un’emozione risonante (tristezza-compassione, rabbia-attenzione/serietà, paura-sicurezza/protezione, gioia-piacere). E’ una comunicazione non verbale del terapeuta che riconosce, convalida, normalizza l’affetto del cliente.

-sintonizzazione evolutiva: è legata al livello di sviluppo di funzionamento psicologico del paziente e della sua organizzazione d’esperienze. Il suo scopo è rispondere al paziente al livello d’età nel quale c’era una perdita di contatto nella relazione, quando le fissazioni si sono prodotte nel sistema rappresentativo di sé, degli altri e della qualità di vita.

-sintonizzazione ai bisogni relazionali: i bisogni relazionali sono GLI ELEMENTI ESSENZIALI CHE ACCRESCONO LA QUALITA’ DELLA VITA E UN SENSO DI ESSERE NEL RAPPORTO. SONO LE PARTI CHE COMPONGONO IL DESIDERIO UMANO UNIVERSALE DI RELAZIONI INTIME. Essi sono presenti ogni giorno delle nostre vite. Una risposta soddisfacente, da parte di un’altra persona, al bisogno individuale relazionale, permette che il bisogno che preme receda sullo sfondo ed un altro bisogno relazionale diventi figura come un nuovo interesse o desiderio. Quando i bisogni relazionali non sono soddisfatti il bisogno diventa più intenso ed esperito fenomenologicamente come brama, vuoto solitudine lamentosa, aggressività, rabbia, perdita di energia o speranza.
La loro soddisfazione richiede la presenza piena di contatto di un altro il quale sia sensibile e sintonizzato ai bisogni relazionali e che fornisca una risposta complementare ad ogni bisogno.

GLI OTTO BISOGNI sono:

I. BISOGNO DI SICUREZZA: la sicurezza è contemporaneamente il senso di essere vulnerabili e in armonia con l’altro. La sintonizzazione comporta una risposta che fornisce sicurezza fisica ed emozionale nella quale la vulnerabilità dell’individuo è onorata e riservata. Il paziente la percepisce come totale accettazione e protezione. Essa comunica, spesso non verbalmente “i tuoi bisogni e sentimenti sono normali e accettabili per me”

II. BISOGNO DI CONVALIDA, CONFERMA, IMPORTANZA NELLA RELAZIONE: il bisogno che l’altro convalidi l’importanza e la funzione dei nostri processi intrapsichici, dei nostri affetti, fantasie costruzioni di significato, emozioni. I nostri bisogni relazionali siano affermati e accettati come naturali.

III. BISOGNO DI ACCETTAZIONE DA PARTE DI UN ALTRO STABILE DA CUI DIPENDERE: Nasce dal bisogno di “guardar sui più grandi” insegnanti, genitori e mentori. Si può manifestare come un’idealizzazione dell’altro.

IV. BISOGNO DI CONFERMA DELL’ESPERIENZA PERSONALE: il bisogno di essere alla presenza di qualcuno che è affine, che ha avuto un’esperienza simile. Il terapeuta che dà valore al bisogno di conferma rivela con molta cura esperienze personali selezionate e intelligenti (centrate sul paziente), condivisioni sulle vulnerabilità o sui sentimenti affini e fantasie, dell’essere presente e vitale con la propria persona. La sintonizzazione è raggiunta confermando qualsiasi cosa venga detta per quanto confusa.

V. BISOGNO DI DEFINIZIONE DI SE’: il bisogno di riconoscere ed esprimere la propria unicità e ricevere riconoscimento e accettazione dagli altri. L’autodefinizione è la comunicazione dell’identità scelta da sé stessi attraverso l’espressione di preferenze, interessi e idee, senza umiliazione o rigetto.
Se viene frustrato le persone competono, discutono, iniziano ogni frase col ‘no’ persino quando sono d’accordo. La sintonizzazione consiste nel sostegno affinché il paziente esprima la propria identità attraverso la normalizzazione del bisogno di definirsi. Ciò comporta una presenza congruente, piena di contatto persino di fronte al disaccordo.

VI. BISOGNO DI AVERE IMPATTO SULL’ALTRA PERSONA: Bisogno di avere un’influenza capace di modificare l’altro in qualche via desiderata. La propria competenza relazionale emerge dalla forza e dall’efficacia che attraggono l’interesse dell’altro lo influenzano producendo un cambiamento emozionale o di comportamento.
La sintonizzazione avviene quando il terapeuta permette a se stesso di essere emotivamente influenzato dal paziente e di rispondere con emozioni congruenti. Può includere il sollecitare la critica verso il comportamento del terapeuta e apportare cambiamenti così che il paziente abbia senso di impatto nella relazione terapeutica.

VII. BISOGNO DI AVERE L’INIZIATIVA DELL’ALTRO: E’ il bisogno di avere qualcuno che si protenda verso di noi.
La sintonizzazione può basarsi sul dare inizio al dialogo, sedersi vicino al paziente, iniziare il Contatto interpersonale o di assumerne una responsabilità di una maggiore condivisione del lavoro terapeutico.

VII. BISOGNO DI ESPRIMERE AMORE: Bisogno di manifestare quieta gratitudine, ringraziamenti, dimostrazioni di affetto.

C. COINVOLGOMENTO:

E’ l’essere del terapeuta (impegno nella presa in carico e nell’accettazione del linguaggio, professionalità ed etica, accettazione della risonanza, velocità…) guidato da pazienza, congruenza, senso di missione.

Il segreto della trasformazione è l’ascolto. Ciò che si porta nella relazione diviene leggero include riconoscimento, validazione, normalizzazione e presenza. Diminuisce i processi interni difensivi.

Il terapeuta deve trasformare il piombo in oro filosofico ovvero trasformare il peso in saggezza, conoscenza e profondità.