“E per il resto, lasciatevi accadere la vita. Credetemi: la vita ha ragione, in tutti i casi.» (Rainer Maria Rilke)
La psicologia è la “scienza che studia i processi psichici, coscienti e inconsci, cognitivi (percezione, attenzione, memoria, linguaggio, pensiero ecc.) e dinamici (emozioni, motivazioni, personalità ecc.)” (Treccani), attraverso i quali noi costruiamo le nostre risposte comportamentali.
Da più fronti sono stati fatti sforzi perché la psicologia potesse essere annoverata al pari delle altre scienze, col suo metodo sperimentale, la definizione del suo oggetto d’indagine e il controllo delle variabili negli studi applicati.
Da sempre l’interesse per l’animo umano suscita interesse.
«Prima di pensare a cambiare il mondo, fare le rivoluzioni, meditare nuove costituzioni, stabilire un nuovo ordine, scendete prima di tutto nel vostro cuore, fatevi regnare l’ordine, l’armonia e la pace. Soltanto dopo, cercate delle anime che vi assomigliano e passate all’azione», Platone.
Ma davvero tutto questo può aiutarci a comprendere a cosa serve la psicologia? E soprattutto a chi e a cosa servono gli psicologi?
Certamente sì, ma questa volta preferiamo iniziare dalle opinioni dei “non addetti ai lavori” a cui abbiamo chiesto una loro personale definizione di psicologia e di psicologo, spiegandone poi la funzione.
Cosa vedi quando ti guardi allo specchio? Sei contento di ciò che vedi, non solo a livello fisico, oppure ti piacerebbe essere una persona completamente diversa? Sei consapevole di come sei? Conosci te stesso?
Non sempre ci conosciamo abbastanza e tendere ad una maggiore autoconsapevolezza è importante per arrivare a migliorare ciò che non ci piace ed essere più soddisfatti. Sapersi fermare ed imparare ad ascoltare ciò che è racchiuso nella propria anima, con i suoi desideri, ci può cambiare l’esistenza. A volte crediamo di conoscerci, ma ciò che di noi vediamo spesso è solo il riflesso di quello che gli altri pensano e dicono di noi. Se questo è normale nell’infanzia, nell’età adulta è necessario fare i conti con ciò che siamo davvero, altrimenti rischiamo di agire per compiacere gli altri, regalando a loro la nostra vita.
«Scopri chi sei e non avere paura di esserlo», Mahatma Gandhi.
Quando le cose non girano, è questa l’occasione per guardare dentro di sé, evitando di fuggire attraverso facili soluzioni (compresa quella dell’immobilità).
Darsi il tempo di stare e ascoltare cosa sta avvenendo nel nostro intimo, anche se faticoso e doloroso, permette di riprendere in mano le redini della propria vita e cambiare le cose.
«Conoscere la propria oscurità è il metodo migliore per affrontare le tenebre degli altri», Carl Gustav Jung. Piuttosto che chiederci il perché, dovremmo iniziare a chiederci cosa possiamo fare per modificare ciò che non va, o non ci piace, o vogliamo cambiare. Conoscersi meglio vuol dire poter avere in poco tempo benefici reali, ovvero: essere più creativi, individuare con più facilità le cause del nostro malessere, sapere meglio cosa vogliamo, migliorare la nostra autostima, migliorare la qualità delle nostre relazioni sociali e personali e di conseguenza avere maggior potere decisionale su ciò che per noi è importante.
Le informazioni qui pubblicate dalla Dott.ssa Raffaella Gavazza non sostituiscono in nessun modo la relazione tra paziente e professionista.